Decreto ristori, ecco le misure attese in Cdm questa settimana dopo lo scostamento di bilancio da 32 miliardi approvato dal Parlamento.
Sul piatto ci sono i fondi per le imprese, i ristori per bar, ristoranti e palestre; ma anche per la proroga della cig, del blocco dei licenziamenti e i fondi per i lavoratori autonomi.
Queste e altre misure sono allo studio per il decreto Ristori 5 che dovrebbe arrivare sul tavolo dei Consiglio dei ministri. Sul piatto ci sono 32 miliardi, più altri 5,4 del Fondo previsto con il decreto Ristori precedente, che vanno a integrare i 108 miliardi dei quattro scostamenti di bilancio autorizzati nel 2020: un extra-deficit complessivo che ammonta ora a circa 140 miliardi.
Secondo le anticipazioni fornite dal ministro Gualtieri, tra 10 e 12 miliardi andranno a bar, ristoranti, negozi, palestre e impianti da sci colpiti da restrizioni o chiusure.
Per la cassa integrazione, le settimane aggiuntive da finanziare tra aprile e dicembre potrebbero arrivare a 36, in particolare per le imprese che stanno subendo i contraccolpi più pesanti, come turismo e commercio.
Otto settimane in più, tra aprile e maggio, sarebbero invece destinate alle attività che usufruiscono della cassa integrazione ordinaria Covid.
Venendo al blocco dei licenziamenti, il prolungamento fino all’estate dovrebbe riguardare solo le imprese più colpite che utilizzano la cassa in deroga.
Per le altre attività resterebbe la scadenza del 31 marzo, ma su questo punto il confronto non è chiuso.
Previsti anche 1,5 miliardi per la decontribuzione delle Partite Iva, un intervento sull’indennità della disoccupazione, e uno sgravio contributivo fino al 100%, alternativo all’uso della cassa integrazione, per le imprese che riportano i lavoratori in azienda.