Esonero dei contributi, al via le domande alle casse

di | 19 Agosto 2021

I medici ed i dentisti, gli architetti e gli ingegneri ed i dottori commercialisti hanno già da ieri l’opportunità di presentare ai propri Enti previdenziali (Enpam, Inarcassa e Cdc) l’istanza per ottenere l’esonero (parziale) dei contributi. E la medesima chance toccherà oggi agli avvocati, come anticipa la Cassa forense.

Si è, dunque, messa in moto la «macchina» della raccolta telematica delle domande per accedere al beneficio che permetterà ai lavoratori autonomi che hanno vissuto un anno di disagi derivati dall’emergenza sanitaria di usufruire di una decurtazione di quanto dovuto ai propri Istituti pensionistici, giacché una quota sarà a carico dello Stato.

La partenza della procedura telematica per l’inoltro delle domande di esonero contributivo, come messo in risalto su ItaliaOggi di ieri, non condizionerà però i tempi dell’attribuzione del beneficio, né vi saranno «corsie preferenziali» a danno di questo, o quel destinatario della misura, nel (vasto) bacino delle categorie professionali: tutti gli aventi diritto all’aiuto lo riceveranno, se ne faranno richiesta non oltre il 31 ottobre.

I giornalisti potranno presentare all’Inpgi le domande «a decorrere dalle 10 del 23 agosto e fino alle 24 del 31 ottobre». L’Enpab (biologi) ha optato per un «tris» di attività dal 30 agosto: in questo giorno gli iscritti potranno comunicare i dati reddituali sull’attività del 2020 e, contestualmente, inoltrare richiesta di esonero e rispondere ad una indagine conoscitiva che l’Ente ha deciso di sottoporre alla sua platea per «conoscere meglio le caratteristiche della professione», con le sue luci e le sue ombre. Ed intervenire con (imminenti) iniziative assistenziali «ad hoc».

Inizia, infine, a delinearsi una (sommaria) quantificazione di chi avrà l’esonero: i requisiti del calo del fatturato del 33% (nel 2020, rispetto al 2019) e della regolarità contributiva dovrebbero, infatti, sfoltire significativamente i 513.882 percettori di almeno uno dei «bonus» da 600/1.000 euro, lo scorso anno (il 38% del totale degli associati agli Enti). E, pertanto, fonti delle Casse presumono che a godere dello «sconto», alla fine, saranno circa 300.000 soggetti.

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